Il tavolo di partecipazione cittadino alle scelte del Waterfront di Roma


giovedì 7 febbraio 2013

MOBILITA'


PRINCIPI GENERALI ED INDEROGABILI

  • Basta con politiche urbane che separino lo spazio, la mobilità e i diritti.
  • Muoversi non è solo un dove, ma è un come.
  • Mobilità non come un insieme di funzioni bensì come spazio urbano. Le città non sono nuclei edilizi delimitati da vie di scorrimento.
  • Il sistema dei trasporti deve essere la componente chiave del “metabolismo urbano e metropolitano”, la parte che fa respirare e dunque vivere una città.
  • In una città le persone vivono per relazionarsi, non per vivere come monadi. Dunque le relazioni, o le mancate relazioni, fra chi va e viene da un posto all’altro, e i posti intermedi che è costretto ad attraversare, sono questioni cruciali.
  • Basta con progetti dove tutto pare funzionare benissimo al loro interno ma decontestualizzati dall’area più vasta nella quale si inseriscono.
  • Il territorio deve essere considerato come un sistema di vasi comunicanti.
  • Pretendere l’istituzione della cultura e della pratica della valutazione dei progetti di investimento pubblico, come l’analisi costi-benefici (Acb). Basta con approcci non moderni e non innovativi: nella valutazione degli investimenti pubblici è necessario dotarsi di supporti analitici trasparenti e comparativi, per evitare discrezionalità e clientelismo (settoriale o geografico o partitico) e che rendono opaco e ideologico ogni dibattito pubblico, anche con le realtà locali, che spesso si oppongono in modo strumentale a qualsiasi opera.
  • Quando si parla di mobilità si deve dare centralità alla parola accessibilità, il regno di condivisione tra mezzi e fini degli spostamenti. Accessibilità intesa come la qualità dello spazio dal punto di vista del movimento, dunque il campo di forze che regola le relazioni spaziali, in cui lo “spazio urbano” è relazione tra differenze in uno spazio condiviso.
  • Per descrivere lo spostamento del cittadino parlare d’uso dei luoghi, di un campo di forze che regola gli spostamenti delle persone e non di un flusso in una conduttura stradale.
  • La strada non è manufatto ingegneristico bensì un’opera architettonica e un luogo sociale, visto che è sempre stata la struttura morfologica che ha conferito ad un insieme di edifici l'aspetto di un paesaggio urbano.
  • L'automobile non deve essere al centro delle politiche sulla mobilità. L’automobilista chiuso nel proprio abitacolo si pone in contrapposizione verso gli spazi pubblici, che vengono cancellati con l'appropriazione privatistica, compensati con il comfort solipsistico, neutralizzati con l'autoreferenzialità infrastrutturale e purificati con l'eliminazione della promiscuità pedonale.
  • Basta dunque con le conurbazioni a misura delle quattro ruote. La ricchezza della vita urbana discende proprio dal contenimento della potenza del nomadismo.
  • I trasporti pubblici devono essere i regolatori dei processi insediativi. L’autostrada infatti favorisce il diradamento urbano lungo il suo percorso, al contrario la ferrovia induce la concentrazione urbana nelle zone intorno alle stazioni.
  • Basta con la retorica. E’ necessario utilizzare le tecniche Land-use Transport. La pianificazione degli insediamenti deve prevedere la ottimizzazione di una strategia dei trasporti avente come obiettivo la minimizzazione del totale degli spostamenti così come la pianificazione dei trasporti deve inserire fra le sue ottimizzazioni le variabili dettate dai vincoli di una strategia degli insediamenti dal punto di vista delle loro qualità e della accessibilità degli utenti ai servizi urbani. A Roma negli ultimi anni c’è stato un allungamento dello spostamento medio del 31% e quindi un aumento del volume di traffico, a causa della disseminazione delle c.d. centralità nelle zone esterne al Gra.
  • Basta con espansioni granulari spacciate per centralità.
  • Un accettabile livello di qualità urbana non esiste con alti livelli di motorizzazione.
  • Basta con progetti che guidano la trasformazione. Sì ad attente politiche di recupero di ciò che è stato fatto male.

MOBILITA’ – SINTESI DELLE PROPOSTE

  1. Potenziamento del trasporto pubblico, dando la priorità a quello su ferro, innanzitutto con le opere già previste per il miglioramento della ferrovia urbana Roma – Lido;
  2. Controllo del carico urbanistico esistente attraverso la realizzazione delle opere pubbliche e dei servizi mancanti, delle opportunità lavorative volte a diminuire gli spostamenti, blocco di nuove convenzioni, densificazioni e lottizzazioni;
  3. Realizzazione di una magliatura stradale completa (collegamenti trasversali e dedicati tra i quartieri). Adeguamento agli standard previsti della rete stradale, riservando corsie per i mezzi pubblici nelle arterie principali;
  4. Fluidificazione del traffico in corrispondenza delle intersezioni stradali più critiche con interdizione al traffico pesante (TIR e mezzi di cantiere) nelle ore di punta;
  5. Completamento e miglioramento delle piste ciclabili;
  6. Realizzazione di isole pedonali in corrispondenza di poli aggregativi, quali piazze, lungomari e zone con presenza di servizi pubblici e collettivi;
  7. Ottimizzazione del trasporto gommato in riferimento ai parcheggi, nodi di scambio, incroci.

MOBILITA’ - PROPOSTE DI INTERVENTI URGENTI

  1. Realizzazione di una strada tangenziale per il quadrante Ostia ponente, che partendo dal Porto passi tangente alla Pineta delle Acque rosse, arrivi alla Via del Mare, per ricongiungersi all'altra tangenziale’ del quadrante di Ostia Levante tramite un nuovo cavalcavia sulla Roma-Lido. Questa nuovo percorso è costituito da un asse viario alle spalle di via dei Promontori che si andrà a ricongiungere con  Via delle Fiamme Gialle - Via dei Rostri (tramite la realizzazione del relativo cavalcavia, progetto già previsto Arch. Crisostomi, in cui nel sistema viario sono compresi tanti altri interventi, tra cui il miglioramento della viabilità locale in funzione dell’ospedale Grassi per un importo di 5 milioni di euro). In questo modo verrebbe drenato gran parte del traffico che ora grava sul lungomare; grazie a questo intervento il lungomare non sarebbe più una strada con intenso traffico veicolare. Ciò permetterebbe un ampliamento dell'area pedonale di piazza Anco Marzio: la nuova area (a prevalente funzione) pedonale potrebbe essere individuata nel quadrante delimitato da Giuliano da Sangallo a ponente – Corso duca di Genova – Corso Regina Maria Pia a nord e viale della Vittoria a levante, fino ad arrivare a largo Magellano. Il traffico veicolare che va da Piazzale Magellano fino alla Colombo sarà spostato sull'attuale tracciato di Via delle Quinqueremi, così da permettere la piena fruibilità da parte di pedoni e ciclisti del tratto di lungomare che va da Via Giuliano da Sangallo fino alla Cristoforo Colombo. Questa intervento raggiungerà il suo pieno compimento solo se sarà profondamente rivisto il concetto di accessibilità e fruibilità delle spiagge, ora quasi esclusivo appannaggio degli abbonati degli stabilimenti.

  2. Via Cristoforo Colombo è classificata nel territorio del XIII Municipio come “strada urbana di scorrimento” e quindi dotabile di strisce pedonali. Fare gli attraversamenti pedonali, portarla a 3 corsie fino a Roma (una, riservata ai mezzi pubblici e di soccorso)

  3. Abolizione del semaforo di Via di Malafede con alternativa al sottopasso previsto (utilizzo di via del Risaro, che ha già un sottopasso rispetto alla Colombo; utilizzo di via Mastroianni per il traffico di Giardini di Roma; ponte sul fosso di Malafede per collegare Vitinia; sistemazione di via di Malafede per solo traffico locale all'altezza del Camping)

  4. Rotatorie su via di Macchia Saponara ed eliminazione del semaforo dell'AXA.

  5. Realizzazione di piste ciclabili lungo la rete dei canali di bonifica.
    La mobilità ciclabile intesa come elemento cardine della mobilità alternativa in particolare in territorio favorevole come il XIII° Municipio si pone come modalità per il  congiungimento trasversale delle varie zone e come alternativa per l’approdo alle stazioni del treno senza l’uso dell’auto. La rivalutazione e riqualificazione degli argini del collettore primario e secondario rappresentano la naturale via per poter collegare le zone tipo Infernetto con Ostia Antica e Casal Palocco con Acilia stazione del Treno. Le stazioni del treno Roma-Lido dovrebbero essere dotate di bici-parcheggi custoditi La pista sull’argine del collettore si potrebbe affiancare alla strada per raggiungere il ponte di Dragona e consentire l’attraversamento del Tevere per raggiungere il posto di lavoro (centro commerciale, Nuova Fiera di Roma, Commercity, Aereoporto, ecc…). Partendo dagli assi principali si potrebbe costituire una rete di piste che conducano alle scuole del territorio, agli uffici Postali, ai plessi di interesse turistico, facilitando lo spostamento dell’utenza debole costituita da pedoni ciclisti e portatori di Handicap. Questo consentirebbe alle famiglie notevoli risparmi, salvaguardare l’ambiente, recuperare gli spazzi occupati dalle auto ferme per molte ore (oraio di lavoro) migliorare la qualità della vita in genere. Ovviamente da non trascurare gli argini del Tevere che costituiscono da sempre interesse turistico, paesaggistico e storico nonché via di comunicazione per raggiungere Roma. Così come avviene in tutti paesi Euopei gli argini dei fiumi sono percorribili perdonabili e ciclabili sia per attività ludiche che vie di connessione tra vari punti delle città. La percorribilità degli argini del Tevere fino a Mezzocammino consentirebbe il ricongiungimento con la pista attuale e rappresenta un modo per avere un collegamento con la città e viceversa poter raggiungere il mare  usando mezzi alternativi al motore, la promiscuità alla linea ferroviaria garantirebbe un interscambio capillare tra bici e treno.

  6. Abolizione del progetto del nuovo Ponte della Scafa con sistemazione dell'attuale ponte e fluidificazione degli innesti ad esso, più sistemazione della viabilità locale di Fiumicino (semafori via Trincea delle Frasche e via Cima Cristallo: 2 rotatorie)

  7. Accelerazione del Ponte di Dragona, da rivedere rispetto al progetto iniziale

  8. Sistemazione dell'incrocio di Ostia Antica con sovrappasso a livello ponte della ferrovia e deviazione della via Ostiense e Via del Mare sotto di esso

MOBILITA’ - INTERVENTI DA STUDIARE

  1. Ottimizzazione del trasporto pubblico gommato:
    Per una mobilità alternativa nel nostro territorio si propone una rivalutazione del trasporto TPL su gomma inteso come “autobus e navette elettriche” al fine di poter essere fortemente concorrente all’uso dell’auto privata. Per poter sviluppare un piano nel tempo, è necessario realizzare le corsie preferenziali ove autobus e mezzi di servizio quali Pompieri, Ambulanze, Polizia in genere si possano muovere senza l’intralcio delle auto in movimento e parcheggiate ai lati delle strade. Questo consente una maggiore rapidità nel percorso dell’autobus, puntualità negli orari, certezza nel trasporto, l’assunzione di navette elettriche ad alta frequenza per tratti di breve raggio facilita la capillarità del TPL, il facile raggiungimento di zone periferiche, delle strade commerciali senza preoccuparsi del parcheggio, abbattendo l’inquinamento acustico ed atmosferico.
    La realizzazione di punti di scambio definiti “intermobilità” tra aree di parcheggi auto capolinea di autobus e navette renderebbe indolore lasciare la macchina per usare un efficiente TPL.  A tal proposito si propone il recupero dell’area (che comprende le attuali giostre, l'ex F3 e l'area attualmente dismessa nel sedime della ferrova Roma-Lido), per costituire un parcheggio seminterrato, con una copertura a tetto giardino integrato con pannelli fotovoltaici, capolinea di autobus per le distanze maggiori tipo il raggiungimento dell’Idroscalo e, navette elettriche per il servizio nel centro, chiosco informativo, bike-sharing, confluenza di piste ciclabili per il raggiungimento di Ostia Antica, l’Idroscalo, il lungomare, la pineta di Castel Fusano ecc.. area parcheggio bici in sicurezza. La vicinanza con la stazione di Lido Centro consentirebbe anche di poter lasciare l’auto e recarsi nella zona dei “cancelli” scendendo alla stazione di C. Colombo ove autobus in sintonia con l’orario del treno conducano al mare senza la necessità di intasare con parcheggi abusivi,  nei periodi estivi,  la via per Torvaianica e viceversa.
  2. Realizzazione di una magliatura stradale completa (collegamenti trasversali e dedicati tra i quartieri)
  3. Fluidificazione delle intersezioni stradali più critiche con interdizione al traffico pesante, TIR, mezzi di cantiere, nelle ore di punta
  4. Ottimizzazione del collegamento tra la zona Porto – Idroscalo e l’entroterra, con sistemi che permettano di raggiungere velocemente e in sicurezza Ostia Antica e Roma centro
  5. Controllo del carico urbanistico (blocco di nuove convenzioni, densificazioni e lottizzazioni; attuazione delle opere pubbliche dell'Art.11 Dragona-Acilia, per es. sottopasso San Giorgio-Dragona, come opere preliminari previste e non realizzate – Corte dei Conti)

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